venerdì 3 maggio 2013

Friuli Venezia Giulia: le favette triestine

Le favette triestine sono dei piccoli e sfiziosi dolcetti, tipici esclusivamente della zona di Trieste e Gorizia. Qui si possono trovare nel periodo autunnale, da settembre fino alla fine di novembre; sono infatti legate a questo periodo dell'anno e vengono prodotte per celebrare la ricorrenza dei defunti (infatti un altro loro nome è proprio fave dei morti).
Si preparano di tre colori diversi, il bianco, il rosa e il marrone, che simboleggiano rispettivamente la nascita, la vita e la morte.
Mi piacciono le ricette che nascono in un passato dove la cucina era associata a delle tradizioni e simbologie, dove anche i piatti volevano significar qualcosa oltre ad essere buoni. Anche in questo caso la cucina è storia e significato..
La ricetta delle favette triestine sembra fosse già conosciuta al tempo dell'impero austro-ungarico ed è presente, o meglio diverse versioni di questa ricetta, sono riportate nel famoso manuale culinario dell'Artusi "Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene".
Questi dolcetti si trovano anche in altri posti in giro per l'Italia settentrionale e centrale, ma si differenziano negli ingredienti, soprattutto per la presenza della farina di grano, che è assente nelle fave triestine, che sono a base di mandorle, e nella durezza dell'impasto.
Ma vediamo come preparare queste piccole e delicate delizie friulane.

Favette triestine


Ingredienti:
  • 200 gr di mandorle pelate
  • 200 gr di zucchero
  • 2 albumi (circa 80 gr)
  • 2 cl di maraschino

  • 2 cl di liquore rosolio o rum (per le favette bianco crema)
  • 2 cl di sherry o alchermes + qualche goccia di estratto di rosa (per le favette rosa)
  • 2 cucchiaini di cacao + una fialetta di rum (per le favette marroni)

Pelare le mandorle e tostarle brevemente in forno; passarle nel mixer con metà dello zucchero e tritarle molto fini.
Unire gli albumi sbattuti (non tutti, potrebbero rendere la pasta troppo molla, in caso invece sarà troppo dura alla fine della lavorazione potrete sempre aggiungerli) e, cominciando ad impastare con un cucchiaio di legno, il restante zucchero, meglio se zucchero a velo, così si amalgamerà meglio e assorbirà bene l'umidità delle mandorle e degli albumi.
Aggiungere anche il maraschino e finire di impastare con le mani; il composto dovrà essere compatto ma non duro, e nemmeno troppo morbido.
Ora dividere l'impasto in tre parti e aggiungere gli ingredienti per le diverse colorazioni; reimpastare brevemente tutte e tre le parti per amalgamare gli ultimi ingredienti.
Con ogni parte di pasta, formare dei cordoncini del diametro di circa 2 cm (potete ricavare delle favette ancora più piccole se avete la pazienza di lavorare tutte le palline) e tagliarli a pezzetti di circa 2-3 cm, seguendo lo stesso procedimento degli gnocchi.
Arrotondare tutti i pezzetti ricavati, dandogli una forma sferica con le mani; disporre tutte le palline ottenute su una teglia coperta con carta forno e infornare a 130° per circa 7-10 minuti.
Le favette andranno sfornate che ancora risultano morbide, e poi si induriranno un po' raffreddandosi, quindi non aspettate che induriscano in forno, altrimenti diventeranno di pietra o peggio si bruceranno!
E questo non va bene perché le favette triestine devono rimanere abbastanza morbide e non si devono scurire; devono formare una pellicina più dura all'esterno, ma restare pastose dentro.

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